Corpi in movimento, menti in evoluzione

Corpi in movimento, menti in evoluzione

Sempre più insegnanti ed educatori si stanno interrogando su come favorire l’apprendimento da parte delle nuove generazioni. Apprendimento (parola troppo a lungo data per scontata) si sta imponendo come questione da ri-esplorare, ri-precisare, ri-comprendere.
Soprattutto chi - per professione e mandato (maestri, insegnanti, figure educative...) - è chiamato ad accompagnare le nuove generazioni a entrare in contatto con il sapere e i valori sta prendendo consapevolezza che si tratta di dotarsi di una teoria e di una prassi dell’apprendimento, che permetta a studentesse e studenti, di ogni ordine e grado, di crescere come soggetti attivi, protagonisti dei propri cammini scolastici, educativi, di vita.

Tanti segnali spingono oggi in questa direzione. Ci sono i dati della dispersione e dell’abbandono scolastico, che malgrado in calo non cessano di essere preoccupanti e di porre la domanda: come può la scuola diventare una esperienza capace di tenere maggiormente dentro chi è più a rischio di scivolare fuori?
C’è un dilagante malessere di studentesse e studenti, che l’esperienza scolastica non sempre riesce ad alleviare, talvolta anzi rischia di incrementare. Al punto che ci si chiede: possiamo pensare un modo di fare scuola che promuova maggiore benessere tra allieve, allievi e gli stessi insegnanti?

C’è poi la sensazione che trovarsi di fronte generazioni native digitali stia mettendo in discussione le modalità abituali di insegnare ed educare: come osservano studiosi ed esperti di sviluppo, oggi bambini nativi digitali arrivano in classe con altri stimoli e strutture mentali rispetto a quelli di un tempo. Possiamo continuare a pretendere che bambini cresciuti in una realtà ricca di sollecitazioni veloci passino 5 ore a scuola in apprendimento passivo e 5 ore a casa a fare i compiti sul quaderno?

Ci sono infine le acquisizioni delle neuroscienze che sempre più rivelano come una mente apprende, in quali climi emotivi, a quali condizioni ambientali. Sappiamo così che emozioni e movimento sono la porta di ingresso del conoscere, per cui una buona gestione delle emozioni e la messa in discussione dello schema d’aula (che vede corpi immobilizzati tra i banchi e teste orientate alla cattedra) sono sempre più riconosciute condizioni dell’apprendere.
Di tutto questo parleremo nella seconda edizione del Social Festival Comunità Educative "Corpi in movimento, menti in evoluzione".

Info al seguente link https://socialfestival-comunitaeducative.it/edizione-2023

Corpi in movimento, menti in evoluzione

In allegato il programma 

Allegati

SocialFestivalComunitaEducative_2023-2b3aca8.pdf